Domanda:
“Buongiorno Daniela, il mio problema è questo: sto con la mia compagna da ormai 4 anni e conviviamo ma io mi sento sempre insoddisfatto e trattato male. Lei mi tratta come uno che non sa fare niente e non mi apprezza mai. Io sono innamorato di lei ma mi capita di cedere alle attenzioni di altre donne che mi stimano e mi fanno sentire utile. Non so come fare, dovrei lasciarla e mettermi con una donna che mi apprezza? Grazie“
Risposta:
Il sentirsi poco apprezzati è una condizione di tantissimi uomini che, in modo più o meno critico, tendono a tradire la propria donna. Dicono spesso, infatti, di sentirsi poco considerati a livello di utilità ed affidabilità. Quello che viene messo in discussione è il loro ruolo di “maschio dominante” all’interno della coppia. A questo punto, nel tuo ma anche negli altri casi, andrebbe prima compreso quanto sia reale il disprezzo e la poca considerazione che la donna ha di voi e quanto sia invece una vostra percezione. Mi spiego meglio: se davvero la tua donna ti disprezza e te lo evidenzia (come fanno molte donne che passano le giornate a riprendere il compagno ad ogni cosa che fa) allora esiste ANCHE in lei un problema che va risolto. Ciò non significa che tu non debba farti carico della tua responsabilità ed iniziare ad operare un cambiamento sulla tua persona (adesso vedremo come..). E’ anche possibile che la tua compagna non ti disprezzi ma semplicemente non abbia bisogno di te e che quindi non senta la necessità di cercare in te un appoggio. In questo caso non significa che tu non sia sufficientemente uomo o abbastanza apprezzato, significa solo che lei ha il suo equilibrio. Se il rapporto tra di voi è sereno, se lei manifesta il desiderio di avvicinarsi a te, l’unica cosa con cui te la devi vedere è la tua autostima e la considerazione di te.
E’ abbastanza probabile, tuttavia, che tu non incarni alla perfezione l’ideale di affidabilità, responsabilità e sicurezza che quasi tutte le donne ricercano, o magari lo incarni solo in determinati contesti. E’ possibile che molte donne che ti apprezzano, lo facciano per l’idea che hanno di te e per l’immagine che tu proietti all’esterno, e non per ciò che sei e senti di essere. Se anche altre donne con cui sei stato, non avevano stima di te e non si affidavano a te, probabilmente il tuo problema è che non ti senti sicuro e non incarni l’ideale di uomo che le donne hanno nella loro mente.
Giusto o meno che sia, non sta a me stabilirlo, la donna tende a cercare appoggio nell’uomo.Se non lo fa, ovvero quando si mostra forte ed indipendente, è perché ha perso la fiducia nell’aiuto esterno. Una donna equlibrata sa adoperarsi da sola in tutto ma sa anche chiedere una mano quando ne ha la necessità. Significa saper riconoscere la propria parte femminile che non va fatta indurire per mancanza di fiducia. Di norma però le donne si dividono in “donne chiuse che vogliono fare tutto da sole” e “donne che chiedono compulsivamente aiuto e lo pretendono”. L’uomo dovrebbe quindi saper rapportarsi in modo equilibrato con ambedue queste tendenze: proporsi con le prime, dimostrando loro che possono fidarsi; limitare il tentativo di dipendenza delle seconde, purtuttavia rimanendo presente qualora vi sia una necessità reale.
Va da sé che, affinché un uomo possa essere in grado di rappresentare un aiuto e un punto fermo, dovrà prima essere e sentirsi tale.
Lo so che sembra un’impresa titanica, perché magari ti sei sempre sentito un inetto, ma ti garantisco che è solo una semplice questione di volontà. Dopodiché, basterà applicarsi.
La mia domanda è: quando ti senti un inetto, quando non ti senti in grado di fare qualcosa, come ti comporti? Io ci scommetto la testa che ti metti lì a pensare a quanto sia ingiusto che accada tutto ciò, a quanto tu sia stato sfortunato. Dimmi la verità: quante giustificazioni ottime hai pensato per spiegare la tua inettitudine? Hai le tasche piene di spiegazioni e non hai più spazio per le intenzioni.
L’azione da fare subito è quella di smettere di lamentarti e di adoperarti istantaneamente per svuotare le tasche, gettando via tutte le paure e le scuse, e riempirle di buoni propositi, di voglia di fare, di azioni costruttive.
Questa è la sola ed unica alternativa al continuare a sentirti un poveraccio e, di conseguenza, farti trattare come tale da tutti; non solo dalla fidanzata, che magari è anche un po’ crocerossina e quindi ci gode. Parlo anche del lavoro che fai (o che non hai) e di come le persone che conosci approfonditamente si rapportano con te.
Non è una questione di amore o di voler bene. Tu penserai che lei non ti ami, che il capo sia cattivo e che i tuoi amici non capiscano il tuo valore. In realtà tu ti consideri un perdente, ti comporti ed atteggi come tale, e le persone ti trattano di conseguenza. Perché mai dovrebbero trattarti diversamente? Tu tratteresti mai da filosofo uno scienziato? Non credo.
Se qualche donna ti tratta come tu desideri essere trattato, il mio suggerimento è di andare in fondo alla questione: prova a frequentare questa donna che ti stima ma fallo quando sei single, ovvero quando non hai la sicurezza della stabilità con la tua fidanzata, e poi scrivimi e fammi sapere quanto ci avrà messo questa nuova compagna ad iniziare a trattarti come ti hanno sempre trattato tutti quanti.
Ripeto, non lo fanno per cattiveria: ti trattano semplicemente come tu tratti te stesso. Come potrebbero fare diversamente?
Il solo consiglio che sono in grado di darti è quello di iniziare a lavorare su di te, sulla tua personalità, se occorre utilizzando gli eventi esterni come specchio per confrontarti con te stesso.
Spiego tutto nel mio libro “Come diventare un vero uomo”, acquistabile in formato cartaceo o eBook Kindle su Amazon e su tutti i principali store online: http://amzn.to/1LNQcBX
Un abbraccio,
Daniela
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