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Come creare un profilo Tinder che funzioni

Vuoi creare un profilo per Tinder che ti porti molti match?

Ho creato per te un video tutorial di 12 minuti con 9 regole d’oro per creare un profilo tinder che funzioni e, soprattutto, ti elencherò gli errori più comuni e gravi da evitare nel tuo profilo

Tinder e Badoo sono le app di dating più conosciute e frequentate in Italia. Nonostante vi siano molti fake profiles e parecchie signorine che vendono il loro corpo, ci sono anche molte ragazze vere che stanno cercando chi un po’ di buon sesso, chi l’eventuale partner ideale. Per lo più le donne cercano di conoscere qualcuno con cui uscire, divertirsi e stare bene e, perché no, avere una relazione. Per quanto riguarda i maschietti, invece, la tendenza è quella di cercare prevalentemente una donna con cui divertirsi a letto, sebbene alcuni non escludano l’eventualità di una relazione.

Cosa troverai creando un profilo Tinder ben strutturato?

In linea di massima le ragazze e i ragazzi dai 18 ai 30 è ben difficile che cerchino una relazione su Tinder o Badoo. Mentre dai 30 in su è un’opzione molto più in voga.
In effetti queste app sono molto pratiche e permettono di conoscere molte più persone rispetto all’eventualità di uscire una sera con amici a rimorchiare. Inoltre, tramite l’uso della chat, è semplice proporsi ed avere qualche scambio, cosa che di persona può risultare difficile.
Ma vediamo, intanto, il primo step per riuscire ad avere qualche match, a prescindere da quale sia il vostro fine ultimo.

Nel video che segue vi indicherò quali sono le caratteristiche fondamentali che il vostro profilo deve avere e quali è opportuno vengano evitate.

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CAPIRE LE DONNE

LA DONNA “TIRA E MOLLA”: perché fa così?

LA “DR. JEKYLL E MR. HYDE AL FEMMINILE”

Un giorno ti manda messaggini carini e dolci, flirta e ti fa capire che ci sta, il giorno dopo magari neanche ti risponde al messaggio. Uscite insieme e lei fa la civetta, poi sparisce e non si fa più sentire. Magari poi torna dopo diversi giorni o settimane, di nuovo carina e disponibile, poi si dissolve nel nulla nuovamente. Ti dice che meriti di più, che non sa se è innamorata, poi però ti dice che sta bene con te e che sei una persona stupenda, che vorrebbe tanto innamorarsi di te o riuscire ad incontrare una persona come te (ma che non sei tu!). Poi piange, poi si arrabbia, poi sorride, poi piange ancora. Ti telefona mille volte, se non le rispondi perché sei al bagno si incazza anche! Poi la richiami e non ti risponde e ti dice che non vuole più vederti o sentirti, ti dice di sparire, di non chiamarla più, di dimenticarla. Tu allora a fatica ci metti una pietra sopra, ma lei ti scrive sul più bello, appena pensavi di avercela fatta, dicendoti che le manchi e che sei un bastardo, che non te ne fregava niente di lei perché non l’hai più chiamata, e avanti così in una spirale infinita di tira e molla da cui tu a fatica riesci a sottrarti.

Non ti fa un po’ irritare questa cosa? O ti crea sconforto?

Qualunque sia l’emozione che ti suscita, di certo non è divertente.

Ora vedremo quindi le due principali ragioni del perché le donne si comportano così, il motivo per cui tu non riesci a chiudere questo rapporto depotenziante e, quindi, come fare a risolvere definitivamente la questione con questa donna ed evitare che in futuro la cosa riaccada con lei o con altre.

PERCHE’ LE DONNE SONO COSI’ BIPOLARI?

La soluzione a tutte le domande potrebbe trovarsi nel liquidare la faccenda assumendo che le donne sono tutte pazze e vanno accettate così (lascio a voi la libera interpretazione del vocabolo “accettate”)! Di fatto questi atteggiamenti possono essere ritenuti una vera e propria follia, tuttavia devi sapere che, in forme diverse, la follia appartiene ad ognuno di noi, quindi anche a te. A questo punto, anziché arrabbiarsi con gli altri, è meglio capire le cause (in questo caso vedremo le ragioni che portano le donne a comportarsi in modo così incomprensibile) e come rapportarti con le donne che cercano di trascinarti in questo vortice.

donna-maschera-doppia-facciaChi non si è mai accorto che l’essere umano necessita di affetto? A chi non è mai capitato di aver voglia di qualcuno vicino, fosse un partner, un amico o un familiare?

Capisco anche che, se stai vivendo una situazione analoga a quella descritta in incipit e ti ritrovi con i nervi a fior di pelle a causa delle torture psicologiche della donna di turno, avrai qualche difficoltà ad accettare di vedere questa donna e i suoi comportamenti sotto una luce diversa. Tuttavia il mio ruolo è quello di spiegare perché le donne arrivano a comportarsi in modi incomprensibili, creando problemi a sé stesse e agli uomini con cui si relazionano.

Causa n. 1: il bisogno di affetto – personalità borderline

Le donne, spesso anche più degli uomini, necessitano di affetto ed accettazione. Vogliono sentirsi amate, ma non sono in grado né di capire come comportarsi per far avvicinare un uomo, né tantomeno di ricevere amore dal malcapitato innamorato di turno. In psicologia questo comportamento, nel suo sviluppo estremo, viene definito come disturbo borderline di personalità. Le persone affette da questo disturbo spargono confusione dentro sé stesse e, di conseguenza, anche addosso agli altri. La donna di questo tipo, spesso cresciuta con una figure genitoriali troppo autoritarie ed incapaci di amare e dimostrare affetto, in parte ricrea giochi di potere, come fanno i bambini, per testare quanto il tuo amore per lei riesce ad andare oltre alla sua follia e ad accettarla così com’è, e in parte si auto-boicotta perché, non sapendo ricevere amore, quando qualcuno le si avvicina troppo istintivamente si nega e fugge per non confrontarsi con quel sentimento che desidera ma crede di non meritare.

Causa n. 2: il bisogno di sicurezza – personalità parassita

donna-disturbo-personalita-borderlineSe nel primo caso la componente che smuove è prevalentemente emotiva, e forse più comprensibile, in questo caso le ragioni che muovono le donne a comportarsi in quel modo riguardano la pura sopravvivenza materiale e la mancata percezione di protezione paterna, forse data da una figura maschile troppo debole o assente.

Geneticamente le donne, in ogni caso, sono predisposte a ricercare il benessere economico e la convenienza pratica come deformazione del bisogno di sopravvivenza primitivo che la femmina ha sempre affidato al maschio, più forte di lei e preposto a alla protezione di sé stesso e dei contigui. Portato all’estremo, questo comportamento può delineare la cosiddetta “donna parassita”, ovvero colei che si accompagna per puro interesse e che opera talvolta per prosciugare l’uomo delle sue energie psichiche e dei suoi fondi economici.

Se ti è parso che la donna in questione si prodigasse in questo tira e molla in parte per temporeggiare o perché forse aveva un altro interesse in ballo, posso dirti che è molto probabile che questa ipotesi non sia del tutto infondata.

Le donne sono geneticamente programmate per scegliere il maschio migliore, quindi la modernizzazione di tale istinto si traduce nel comportamento ambivalente della donna che spesso tiene virtualmente il piede in più staffe, nell’attesa di capire se una situazione possa essere più propizia di un’altra prima di effettuare una scelta stabile.

RIASSUMENDO E SEMPLIFICANDO

Se la tua donna fa il “tira e molla” con te è probabile che non sia convinta della vostra relazione o che abbia delle difficoltà nel saper ricevere amore. Se hai dei dubbi, sappi che di norma la donna che presenta difficoltà nel ricevere amore si manifesta debole e, quando si nega, lo fa palesando una certa sofferenza emotiva, quasi come se ti stesse supplicando di amarla ed accettarla anche se ha un milione di problemi. Quindi si nega e ti respinge perché vuole che tu la cerchi e che le dimostri che a lei ci tieni oltre misura e, se lo fai, lei si apre e per un po’ ti dà tutto l’amore di cui è capace.

Se invece la donna si nega con superbia, se ti snobba, se ignora i tuoi messaggi e le chiamate, poi torna facendo la sexy-provocante o scusandosi dolcemente, se basa il vostro rapporto su performance sessuali, se la percepisci comunque spesso fredda e calcolatrice anche quando si avvicina, allora sta giocando e temporeggiando nell’attesa di capire se tu puoi darle quello che lei vuole o se un altro può darle di più.

COME GESTIRE QUESTE SITUAZIONI?

equilibrio-uomo-centratura

A meno che i comportamenti di queste donne non siano estremi e malati, come nel caso delle donne borderline e parassite, nulla ti impedisce di viverti una relazione con questa donna problematica, tuttavia ti consiglierò a breve alcune accortezze da adottare. Se però vuoi vivere sereno, ricorda che devi parlare chiaramente e mettere dei paletti. Diversamente, devi essere pronto a rinunciare alla relazione in modo definitivo.

Prima di prendere una qualunque decisione, ricordati che devi farlo in un momento in cui ti senti oltremodo bene, centrato e sicuro di te. Se ti manca questa centratura, prima di proporre azioni di cui potresti poi pentirti, lavora sulla tua centratura e tieni momentaneamente in stand-by questa relazione (se temi che lei se ne vada, ti posso dire che, se lei se ne va, hai risolto un problema senza neanche muovere un muscolo, quindi hai preso due piccioni con una fava).

Lo so, mi starai dicendo telepaticamente “Daniela, ma cosa dici? Io la amo. A me lei piace molto! Come faccio a lasciarla andare via? Non troverò mai nessuna meglio di lei!” Queste sono frasi tipiche di chi rimane invischiato in queste “trappole per fessi” perdendo tempo e  soldi nella speranza che le cose cambino!

Non puoi viverti nessuna relazione equilibrata se prima non trovi tu stesso un minimo di equilibrio interiore. Una volta trovato il tuo centro e lavorato sulla capacità di stare bene anche da solo, potrai scegliere se la donna che ora ti dà il tormento è una donna con cui provare a recuperare una relazione, trovando dei punti d’incontro, oppure se passare oltre nella certezza che la prossima persona che si avvicinerà a te, sarà sicuramente migliore della precedente. Se sei convinto interiormente di non poter meritare di meglio, non continuare a perdere tempo nel tentativo di capire come fare con le donne problematiche. Inizia ad usare tutto quel tempo per te, per trovare il tuo equilibrio, e vedrai che le cose poi verranno da sole.

STEP BY STEP: COSA FARE?

comunicazione-uomo-donnaSempre DOPO aver trovato un minimo di equilibrio con te stesso, se questa donna ti piace ancora così tanto, procedi in questo modo:

1- con la donna “poco-borderline”: chiedile di uscire e, con estremo amore e comprensione, spiegale cosa provi, dille che vorresti amarla e stare con lei e dille che lei te lo deve permettere, senza fuggire. Falla sentire accettata ed amata, ma sii comunque fermo nei tuoi intenti quando le chiederai di prendersi le sue responsabilità e di smettere di fuggire di fronte alle difficoltà o a quello che le fa paura. Quindi dille che vuoi frequentarla ma che non tollererai i suoi comportamenti infantili. Chiedile quindi di prendersi questo impegno e spiegale che, nonostante il tuo amore, se lei si comporterà nuovamente in modo strano, allontanandoti, sarai costretto a chiudere la relazione.

2- con la donna “poco-parassita”: smetti di cadere in trappola ogni volta che lei ti chiama. Non assecondare nessuno dei suoi comportamenti ambivalenti, se necessario snobbala un po’ e poi, con estrema dignità, combina un appuntamento e parlale chiaro: spiegale chi sei, cosa vuoi dalla tua vita, spiegale cosa desideri da lei, e chiedile di essere chiara e di dirti che cosa vuole da te. Domandale anche se sta valutando tra più uomini e controlla la sua reazione. Fallo con estrema dignità e centratura, altrimenti non farlo per niente. Alla fine, concludi stipulando un accordo temporaneo: se lei sceglie di frequentarti, pretendi da lei un comportamento stabile e coerente. Diversamente, spiegale che non intendi frequentarla e che interromperai la relazione in modo definitivo non appena lei darà segnali di instabilità, dubbio, noncuranza, etc. E ovviamente fallo imponendoti con te stesso una fermezza invidiabile. Fallo per il tuo bene: una donna che non ti desidera e non ti rispetta, sta bene lontana da te.

Ovviamente va da sé che, se percepisci che questa donna non è interessata a trovare un momento per parlarne e trovare un punto d’incontro, significa che non può esserci nessuna relazione e quindi devi tagliare completamente i contatti fino a che lei non smetterà di crearti una sensazione di scombussolamento ogni volta che la senti.

Devi capire che, tutto il tempo che stai adoperando con questa donna decentrata, potresti investirlo in una nuova relazione o nella ricerca di una donna con cui stare davvero bene.

Devi capire che non c’è relazione costruttiva possibile se non c’è la volontà da parte di ambedue di parlare delle incomprensioni trovando un modo nuovo per stare bene insieme.

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INCOMPRENSIONI

Come si fa ad evitare un litigio?

La dinamica contorta che porta al litigio è sempre molto più faticosa, elaborata, stressante, depotenziante e debilitante, rispetto alla dinamica che trascende le futili questioni di principio e le convinzioni di certe realtà che dovrebbero essere in un determinato modo, ovviamente nel modo che vogliamo noi!

DA DOVE NASCE UN LITIGIO?

E’ bene tenere sempre presente che PRIMA esiste la volontà di sfogare una rabbia interiore, e POI subentra la ricerca di una causa esterna su cui riversare le proprie frustrazioni.

PERCHE’ PROVIAMO QUESTA RABBIA?

Le cause esterne possono essere migliaia, la base rimane sempre e comunque la sensazione di non essere abbastanza amati, curati, considerati, seguiti e protetti. Tanto più un bambino avrà accusato queste mancanze dai 0 ai 6 anni di vita, tanto più sarà un adulto insicuro e bisognoso di tali conferme, pertanto arrabbiato quando noterà che l’esterno non gli dona ciò che per lui è indispensabile e vitale, poiché ancora psicologicamente fermo allo stato del “bambino abbandonato”.

In questo articolo non spiegherò come risolvere la questione in modo “psicosomatico”, ovvero sanando la turba psicologica per ottenere un individuo mentalmente equilibrato all’esterno, ma indicherò la via “somatopsichica”, ovvero come fare ad interiorizzare una forte consapevolezza della possibilità che l’esterno non sia così cattivo quando non si piega alla nostra volontà, dandoci quello che ci manca.

Per quanto la via inconscia possa sembrare più difficile, in quanto si sa che mutare l’inconscio non è cosa affatto semplice, vi garantisco che in realtà è assai più facile, non tanto in termini di velocità nella realizzazione, quanto in termini strettamente pratici legati alle resistenze che hanno le persone verso il “lavoro sul campo”, ovvero nello scontrarsi senza armature con la realtà delle cose, maneggiando i fatti di vita vera, pratica, anziché disperdersi nelle vasitissime (e sicurissime) lande spirituali nelle quali, diciamoci la verità, ognuno fa quello che gli pare e riesce a sentirsi meglio perché può rispetere tra sé e anche agli altri “Beh ma io sto lavorando a livello inconscio-spirituale!” Beh… lasciate che ve lo dica: siete dei paraculi! E la vostra è solo paura di confrontarvi con la realtà.

Ebbene, se preferite le vie auliche, cambiate post.

COME SI EVITA IL FASTIDIO CHE CAUSA IL LITIGIO E, QUINDI, IL LITIGIO STESSO

Il metodo è semplicissimo, in sé. Il difficile è riuscire ad interporlo nel momento in cui nasce il fastidio, prima di passare allo sfogo esterno.

In altre parole, è necessaria una fervida presenza, e una buona dose di autocontrollo, dal momento in cui sta per nascere il fastidio fino al momento in cui si attua questo sistema.

Quindi, partiamo intanto dal presupposto che la pretesa che la realtà sia come noi pretendiamo che sia, credendola giusta, è una richiesta assurda, nonché quasi sempre distruttiva. Tuttavia, se proprio non ci piace come una persona si è comportata, la sola cosa che possiamo fare è questa:

CHIEDERE SPIEGAZIONI

“Scusami, ho bisogno di un chiarimento riguardo questa cosa che hai detto/fatto, perché io l’ho percepita in tal modo, ma ammetto che potrei averla interpretata a modo mio, quindi mi piacerebbe parlarne un attimo con te”

Questa frase vi ha già risolto il 90% dei problemi, perché il conflitto non si posa quasi mai su un torto effettivamente subìto ma sempre e comunque su una frustrazione intrinseca che fa percepire tutto come un torto che l’altra persona ci sta facendo.

Siamo esseri umani, siamo dotati, chi più chi meno, di un cervello e della capacità di comunicare. Il fatto che non riusciate a comunicare con qualcuno non dipende solo dall’effettiva capacità di comunicare che hanno le persone ma dal tipo di linguaggio che utilizzate. C’è chi riesce a parlare più lingue, quindi ad approcciarsi in modo sano a chiunque, e chi non vuole farlo o non ne è proprio capace.

Inutile dirvi che, tanto più sarete flessibili nell’adattarvi ai linguaggi degli altri, tanto più sarete in grado di evitare discussioni del tutto inutili (in quanto discutere e litigare non risolve mai realmente il problema ma permette solo e semplicemente di sfogare la frustrazione data dalle percepite mancanze accennate all’inizio).

Se con vostra madre, vostra sorella, un vostro amico, una vostra collega o il vostro capo non riuscite a comunicare in nessun modo, anche tentando l’approccio sano appena mostrato come esempio, cercate di evitare di avere a che fare con queste persone, a meno che non sia assolutamente necessario. Cercate di passarci sopra, anche quando vi sembra che ci stiate rimettendo. In realtà non state perdendo nulla ma state guadagnando un enorme capacità, che è poi quella del saper trovare la sicurezza dentro di voi, quindi senza delegare potere a terzi di decidere del vostro stato d’animo.

Idem dicasi per il fidanzato o fidanzata che sia, con la variante che non potete evitare di averci a che fare, perché è la persona che avete scelto voi. Quindi a questo punto le strade sono due: o vi amate a tal punto da trovare un linguaggio comune attraverso la via sana e costruttiva appena mostrata, basata sul dialogo che poggia sulla volontà di stare bene insieme (eventualmente anche affidandovi ad un consulente che vi aiuti, per le prime volte, a studiare una tecnica di comunicazione efficace e personalizzata sul vostro carattere), oppure, se dopo aver tentato in tutti i modi di dialogare e di spiegarvi, vi rendete conto che non ci riuscite, la scelta che potete fare è tra queste due opzioni: continuare a litigare per tutta la vita, cercado di risolvere i problemi sfogando la frustrazione (sarebbe meglio comunque lavorare anche sulla frustrazione alla base, vedi libro di Claudia Rainville a fine articolo), oppure potete trovare un partner che parli il vostro stesso linguaggio e con cui riusciate ad instaurare un dialogo che possa oltrepassare le incomprensioni.

CONCLUSIONI

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Una via per evitare un litigio la trova solo chi ha la volontà reale di evitare un litigio. Quando la vostra priorità è quella di sfogarvi, invece che di risolvere veramente un problema, allora cadete nel vortice che porta malessere e tristezza a voi in primis, e anche agli altri.

Se volete risolvere, trovare il modo migliore che vi si addice per comunicare e chiarire i sospesi, senza aspettare che sia l’altro a farlo. Chi sceglie di affrontare un problema in modo costruttivo non è debole, ha forza interiore da vendere!

NOTA BENE

Quasi sempre i problemi non sono mai effettivamente dei reali problemi, soprattutto quelli che creano le donne o gli uomini con una forte componente femminile. Il più delle volte, le personalità femminili tendono a ritenere problemi degli eventi che in sé sono del tutto insignificanti, e lo fanno per chiedere implicitamente aiuto e attenzioni quando non si sentono sufficientemente amate.

Se siete tra queste persone, provate ad analizzare in modo obiettivo se quel problema è reale. Magari fare passare qualche ora prima di reagire è un buon modo per capire se il problema sussiste realmente o se era solo momentaneo e, quindi, trascurabile.

E’ bene ricordare che gli uomini (e le donne indipendenti) non amano doversi occupare di problemi surreali e sentirsi accusati ingiustamente per puro sfogo isterico. Quell’atteggiamento non aiuta a ricevere le attenzioni e l’amore di cui necessitate. Il vostro partner non è la vostra mamma che, quando piangete, accorre agitata in stato di apprensione. Con ogni probabilità, al vostro partner interessa semplicemente divertirsi e stare bene con voi. Evitare di stressarlo con inutili problemi è un modo per eliminare la maggior parte delle incomprensioni.

 

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SICUREZZA

Sicurezza scambiata per snobismo

Domanda:

Buongiorno Daniela 🙂
Ho acquistato il tuo libro circa un mese fa: era proprio ciò che avevo bisogno di leggere in quel momento. Ho fin da subito iniziato a fare alcuni degli esercizi che proponi e ho notato già molti piccoli cambiamenti.
Nel libro parli spesso della Sicurezza in se stessi, ed ho notato che è qualcosa di cui mi ero proprio dimenticato.
Riguardo a ciò vorrei chiederti una cosa: è normale, quando si prova a sentire maggiore sicurezza in se stessi e a mostrarla, aver paura di essere o di apparire agli altri troppo seriosi o addirittura snob? È solo perché sto adottando un atteggiamento al quale non ero più abituato?
Riccardo

Risposta:

Ciao Riccardo e grazie per la domanda molto utile.
Inizialmente è normale che ci siano dei comportamenti che non sono perfetti o comunque che si possano verificare episodi in cui ti senti (o ti accusano di essere) un po’ snob o comunque troppo menefreghista. Un po’ è normale, nel senso che le persone che acquistano sicurezza e non dipendono più dagli altri, hanno anche meno voglia di essere accondiscendenti e finte. Uso il termine “finto” intendendo tutti quei comportamenti che di norma noi attuiamo col solo scopo di renderci migliori di fronte agli altri col fine di ottenere qualcosa da loro (approvazione, affetto, etc).
A questo punto devi capire se il tuo atteggiamento è snob perché ti sforzi di ricalcare un’immagine di persona forte o se ti viene naturale comportarti così perché non hai bisogno dell’approvazione esterna. Questa è la differenza sostanziale, anche se dovrai rassegnarti al fatto che le persone, di primo impatto, potranno crederti comunque altezzoso ed evitarti. Di norma, chi vuole essere considerato, si infastidisce molto se qualcuno non lo fa o smette improvvisamente di farlo, e cerca di dare ovviamente la colpa all’esterno.

Ciò però non significa che tu debba fare l’altezzoso sempre e in ogni situazione, altrimenti non fai del bene in primis a te. Le persone, anche tu, anche io e anche chi ti sta vicino, hanno bisogno di sentirsi comunque comprese. Quindi mettiti anche un po’ al posto degli altri e cerca di non essere troppo duro (almeno in questa fase di transizione; dopo vedrai che non avrai più bisogno di sforzarti).
In linea di massima cerca sempre e comunque di partire sempre da te: se parti da te riesci a comportarti sempre nel modo più giusto, perché agisci per il tuo bene ma mai contro qualcuno.
Una persona che sta bene e parte da sé stessa, non ha bisogno di ferire nessuno; quindi non ha bisogno di comportarsi in modo nocivo con gli altri per mantenere una certa identità.

Vedrai che un po’ alla volta ti accorgerai che essere sinceri, ma senza sentirsi vittime, senza lamentarsi e quindi senza comportarsi da sottomessi, è la strada migliore.
Quello che non devi fare è lasciarti abbattere; non devi avvilirti anche quando le cose sembrano non andare come vorresti, perché comunque tutto quello che “di brutto” accade all’esterno, serve per farti prendere confidenza con te stesso e per farti tornare al centro di te stesso.
Quando qualcosa non va come previsto, torna alla base e ricomincia da lì, e vedrai che le cose andranno sempre meglio.

Buona fortuna 🙂 se hai bisogno, scrivimi.

Daniela

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SICUREZZA

Mi sento poco considerato, come devo fare?

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Domanda:

 Buongiorno Daniela, il mio problema è questo: sto con la mia compagna da ormai 4 anni e conviviamo ma io mi sento sempre insoddisfatto e trattato male. Lei mi tratta come uno che non sa fare niente e non mi apprezza mai. Io sono innamorato di lei ma mi capita di cedere alle attenzioni di altre donne che mi stimano e mi fanno sentire utile. Non so come fare, dovrei lasciarla e mettermi con una donna che mi apprezza? Grazie

Risposta:

Il sentirsi poco apprezzati è una condizione di tantissimi uomini che, in modo più o meno critico, tendono a tradire la propria donna. Dicono spesso, infatti, di sentirsi poco considerati a livello di utilità ed affidabilità. Quello che viene messo in discussione è il loro ruolo di “maschio dominante” all’interno della coppia. A questo punto, nel tuo ma anche negli altri casi, andrebbe prima compreso quanto sia reale il disprezzo e la poca considerazione che la donna ha di voi e quanto sia invece una vostra percezione. Mi spiego meglio: se davvero la tua donna ti disprezza e te lo evidenzia (come fanno molte donne che passano le giornate a riprendere il compagno ad ogni cosa che fa) allora esiste ANCHE in lei un problema che va risolto. Ciò non significa che tu non debba farti carico della tua responsabilità ed iniziare ad operare un cambiamento sulla tua persona (adesso vedremo come..). E’ anche possibile che la tua compagna non ti disprezzi ma semplicemente non abbia bisogno di te e che quindi non senta la necessità di cercare in te un appoggio. In questo caso non significa che tu non sia sufficientemente uomo o abbastanza apprezzato, significa solo che lei ha il suo equilibrio. Se il rapporto tra di voi è sereno, se lei manifesta il desiderio di avvicinarsi a te, l’unica cosa con cui te la devi vedere è la tua autostima e la considerazione di te.

E’ abbastanza probabile, tuttavia, che tu non incarni alla perfezione l’ideale di affidabilità, responsabilità e sicurezza che quasi tutte le donne ricercano, o magari lo incarni solo in determinati contesti. E’ possibile che molte donne che ti apprezzano, lo facciano per l’idea che hanno di te e per l’immagine che tu proietti all’esterno, e non per ciò che sei e senti di essere. Se anche altre donne con cui sei stato, non avevano stima di te e non si affidavano a te, probabilmente il tuo problema è che non ti senti sicuro e non incarni l’ideale di uomo che le donne hanno nella loro mente.

Giusto o meno che sia, non sta a me stabilirlo, la donna tende a cercare appoggio nell’uomo.Se non lo fa, ovvero quando si mostra forte ed indipendente, è perché ha perso la fiducia nell’aiuto esterno. Una donna equlibrata sa adoperarsi da sola in tutto ma sa anche chiedere una mano quando ne ha la necessità. Significa saper riconoscere la propria parte femminile che non va fatta indurire per mancanza di fiducia. Di norma però le donne si dividono in “donne chiuse che vogliono fare tutto da sole” e “donne che chiedono compulsivamente aiuto e lo pretendono”. L’uomo dovrebbe quindi saper rapportarsi in modo equilibrato con ambedue queste tendenze: proporsi con le prime, dimostrando loro che possono fidarsi; limitare il tentativo di dipendenza delle seconde, purtuttavia rimanendo presente qualora vi sia una necessità reale.

Va da sé che, affinché un uomo possa essere in grado di rappresentare un aiuto e un punto fermo, dovrà prima essere e sentirsi tale.

Lo so che sembra un’impresa titanica, perché magari ti sei sempre sentito un inetto, ma ti garantisco che è solo una semplice questione di volontà. Dopodiché, basterà applicarsi.

La mia domanda è: quando ti senti un inetto, quando non ti senti in grado di fare qualcosa, come ti comporti? Io ci scommetto la testa che ti metti lì a pensare a quanto sia ingiusto che accada tutto ciò, a quanto tu sia stato sfortunato. Dimmi la verità: quante giustificazioni ottime hai pensato per spiegare la tua inettitudine? Hai le tasche piene di spiegazioni e non hai più spazio per le intenzioni.

L’azione da fare subito è quella di smettere di lamentarti e di adoperarti istantaneamente per svuotare le tasche, gettando via tutte le paure e le scuse, e riempirle di buoni propositi, di voglia di fare, di azioni costruttive.

Questa è la sola ed unica alternativa al continuare a sentirti un poveraccio e, di conseguenza, farti trattare come tale da tutti; non solo dalla fidanzata, che magari è anche un po’ crocerossina e quindi ci gode. Parlo anche del lavoro che fai (o che non hai) e di come le persone che conosci approfonditamente si rapportano con te.

Non è una questione di amore o di voler bene. Tu penserai che lei non ti ami, che il capo sia cattivo e che i tuoi amici non capiscano il tuo valore. In realtà tu ti consideri un perdente, ti comporti ed atteggi come tale, e le persone ti trattano di conseguenza. Perché mai dovrebbero trattarti diversamente? Tu tratteresti mai da filosofo uno scienziato? Non credo.

Se qualche donna ti tratta come tu desideri essere trattato, il mio suggerimento è di andare in fondo alla questione: prova a frequentare questa donna che ti stima ma fallo quando sei single, ovvero quando non hai la sicurezza della stabilità con la tua fidanzata, e poi scrivimi e fammi sapere quanto ci avrà messo questa nuova compagna ad iniziare a trattarti come ti hanno sempre trattato tutti quanti.

Ripeto, non lo fanno per cattiveria: ti trattano semplicemente come tu tratti te stesso. Come potrebbero fare diversamente?

Il solo consiglio che sono in grado di darti è quello di iniziare a lavorare su di te, sulla tua personalità, se occorre utilizzando gli eventi esterni come specchio per confrontarti con te stesso.

Spiego tutto nel mio libro “Come diventare un vero uomo”, acquistabile in formato cartaceo o eBook Kindle su Amazon e su tutti i principali store online: http://amzn.to/1LNQcBX

Un abbraccio,
Daniela

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